Come ogni anno, la Val di Fassa è pronta a celebrare la Krampusnacht (la notte dei Krampus).
Durante le celebrazioni del patrono San Nicolò, figure demoniache a metà tra uomini e caproni si aggireranno spaventosamente per le strade dei centri storici alla ricerca dei bambini cattivi.
Vestiti con sporche pellicce grigie o marroni, con zoccoli e corna di capra ed indossando inquietanti maschere di legno dalla lingua lunga, arriveranno trascinando dietro di sé catene o rami di betulla per frustare i presenti. Talvolta appaiono anche con un sacco o un cestino legato alla schiena, secondo la leggenda utilizzati per nascondere e portare via i bambini capricciosi.
Benché le origini della figura dei Krampus non siano chiare, le più recenti teorie le fanno risalire al periodo precristiano.
La leggenda dei Krampus è una delle storie più affascinanti e spaventose legate al Natale.
Si dice che in antichità, nei periodi di carestia, alcuni bambini dei paesini di montagna fossero soliti mascherarsi con vesti sporche, pellicce e corna di animali morti e, divenuti così irriconoscibili, andassero a saccheggiare i paesi vicini. Un giorno, un vero demone si unì a loro.
I bambini lo riconobbero dalle gambe pelose e con zoccoli di capra e, terrorizzati, chiesero aiuto al vescovo Nicola. Quest’ultimo riuscì ad esorcizzare la creatura e a renderla sua serva.
Da allora, San Nicola sfila con le figure demoniache per proteggere e rassicurare i bambini.
Ad oggi, le tradizionali sfilate di dicembre si aprono con l’arrivo di San Nicolò. Passeggia, con una folta barba bianca, e regala dolcetti ai bambini più buoni.
Dietro di lui, i selvaggi e rumorosi Krampus rincorrono e puniscono i bambini che non si sono comportati bene durante l’anno. Sarà San Nicolò a placare la loro ira. Ma solo fino a che il sole non tramonta. Nella notte, San Nicolò scompare dalla sfilata e lascia i diavoli incontrollati.
Secondo la tradizione, a mascherarsi sono esclusivamente gli uomini. Il Krampus può però essere anche femminile, ed in tal caso prende il nome di Krampa.